L’avifauna delle zone Xeriche

Le zone Xeriche sono caratterizzate da formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo con stupenda fioritura di orchidee, riferibili al codice 6210 (da Direttiva Habitat 92/43/CEE). Le praterie dell’Habitat 6210, tranne alcuni sporadici casi, sono habitat tipicamente secondari, il cui mantenimento è subordinato allo sfalcio e al pascolamento del bestiame, garantite dalla persistenza delle tradizionali attività agro-pastorali. In assenza di tale sistema di gestione, i naturali processi dinamici della vegetazione favoriscono l’insediamento nelle praterie di specie di orlo ed arbustive e lo sviluppo di comunità riferibili rispettivamente alle classi Trifolio-Geranietea sanguinei e Rhamno-Prunetea spinosae. Si tratta di praterie polispecifiche perenni a dominanza di graminacee, generalmente secondarie, da aride a semimesofile, diffuse prevalentemente nel Settore Appenninico ma presenti anche nella Provincia Alpina, riferibili alla classe Festuco-Brometea,  talora interessate da una ricca presenza di specie di Orchideaceae ed in tal caso considerate prioritarie. La specie fisionomizzante è quasi sempre Bromus erectus. Analizzate anche cave attive ed abbandonate.

Risultati dopo il primo anno di ricerca di campo

 

Specie di interesse rilevate legate alle zone di studio

      • Occhiocotto
      • Sterpazzola
      • Canapino
      • Sterpazzolina
      • Averla piccola
      • Zigolo nero
      • Passero solitario
      • Tottavilla
      • Codirosso spazzacamino

 

Totale specie rilevate
Osservate 65 specie, escludendo quelle «volanti» sulle aree; si tratta spesso di specie non legate a condizioni di xerotermia ma ai soprassuoli boscosi limitrofi.

Sono al momento da ritenere estinte le seguenti specie nell’area:

      • Ortolano
      • Monachella
      • Strillozzo

La Sterpazzolina, seppur contattata, non nidifica.


Partecipanti
I rilevatori di campo sono stati 5, suddivisi in 4 “unità” operative:

  • Diego Franchini & Gabriele Romanenghi
  • Marco Gobbini
  • Rocco Leo
  • Michele Sartori

Indubbiamente si tratta di una ricerca con poche soddisfazioni rispetto allo sforzo di campo profuso. Le specie rilevate per uscita sono state poche e spesso solo udite e non viste.

Zone coperte
È stato coperto un comprensorio che va dal monte Orfano a Gavardo. Si è sostanzialmente censita la zona avanalpica prospicente la pianura padana nella parte costituita dalle colline rivolte a sud. Qualche zona più interna è stata saggiata per un confronto. Sono stati campionati un totale di circa 100 punti per un totale di 85 siti censiti (15 per 2 volte).

L’altitudine media dei siti è risultata di 358 s.l.m. con minimo a 120 s.l.m. (n.2 cave a S. Polo) e massimo a 730 s.l.m., la distribuzione è sotto riportata.
La
pendenza dei siti è stata quasi sempre “erta”, solo 7 località erano piane.
La pendenza media è risultata
33%, la minima 0%, la massima del 78%.
La distribuzione è sotto riportata.

L’esposizione di 7 siti non è definita in quanto «piani», il 60% dei siti è interno ad un angolo  +/-23° rispetto a sud (da 157° a 203°), la distribuzione è sotto riportata. Ben 12 punti erano coincidenti con cave attive. Tutti i siti, tranne 2, erano invasi da cespugli.

Attività per il 2019
Nel 2019 si ri-campioneranno le zone già esplorate una sola volta per migliorarne la copertura, alias 1) assicurarsi di non aver tralasciato specie importanti 2) migliorare l’acquisizione delle variabili ambientali. La seconda uscita, per ogni sito censito nel passato il pomeriggio, dovrà essere fatta la mattina. Un terzo anno sarà da definire per allargare i siti e/o per qualche chiarimento specifico (specie rare, nidificazioni certe, …).

Modalità operative svolte
La maggioranza dei rilievi è stata effettuata la mattina, nelle prime ore partendo dall’alba ed entro le 10.00. Solo 7 fatte nel pomeriggio, verso sera.
Lo sforzo in termini di orario e data è stato distribuito come sotto.

Gli habitat hanno mediamente questi punti salienti:

  1. Altezza media dell’erba relativamente alta e mediamente fitta, in presenza di strame.
  2. I cespugli presenti sono oramai alti coprendo una buona parte delle aree.
  3. Molte zone presentano alberi nell’area aperta che coprono una parte importante del suolo.
  4. Buona presenza di rocce e terreno nudo, quasi sempre in cave.
Punti campionati: pallino rosso scuro