Censimenti Degli Uccelli

Testo e fotografie di Carlo Chiari

35 Aironi guardabuoi (Bubulcus ibis) in rientro al dormitorio notturno

Non esiste un solo metodo per censire gli uccelli ma di volta in volta in base al tipo di ricerca e allo scopo prefissato che si vuole raggiungere, si elabora un protocollo con regole  ed un’organizzazione precisa, utile a realizzare e pianificare  le strategie necessarie a conseguire  il risultato voluto.
In questo modo il birdwatching, da semplice osservazione, evolve in ricerca scientifica e i dati raccolti raccontano e certificano con  la presenza o l’assenza di determinate specie il valore faunistico dell’area di studio indagata.
Sempre più spesso lo stato di salute generale e il valore di un ambiente, a livello internazionale, è certificato dagli studi effettuati sulle popolazioni di uccelli che vengono considerati dei buoni “indicatori” in quanto sono mobili e si adattano abbastanza  in fretta ai cambiamenti ambientali.
Sono presenti ovunque e sono  gli esseri viventi più facili da individuare e studiare.

31 Falchi Pecchiaioli (Pernis apivorus) in termica durante la migrazione

Obiettivi dei Censimenti

Scientifici
Incrementare le conoscenze sul territorio indagato valorizzando, attraverso i dati raccolti nel periodo prefissato, la qualità dell’area confermando la presenza o l’assenza degli uccelli. Infatti essi sono  i primi ad occupare o abbandonare un’area a causa di rapidi mutamenti ambientali. Il grado di precisione  e la  variazione dei dati così raccolti aumenta con il prolungamento dell’arco temporale della ricerca  che in questo modo produrrà risultati più precisi  conseguenti alle variazioni  di abbondanza o di assenza delle specie.

Gestionali
Fornire e produrre, attraverso le informazioni che scaturiscono dai rilevamenti ornitologici e la raccolta dei dati, relazioni dettagliate utili a realizzare corrette strategie di intervento e  di pianificazione territoriale, sia per la conservazione  che per la  progettazione di nuove aree urbane, o più concretamente strategie di gestione e conservazione di specie animali e ambienti naturali, così da migliorarne il grado di biodiversità.

Come si Svolge un Censimento

Strategie di Pianificazione
– Conoscenza e suddivisione dell’area da sottoporre al censimento
– Conoscenza delle specie da ricercare
– Conoscenza delle forze a disposizione (rilevatori) e assegnazione di ruoli e area di ricerca
– Periodo e durata del censimento
– Conoscenza delle informazioni meteo
– Conoscenza dei giorni di attività venatoria
– Eventuali mezzi di trasporto

Organizzazione della squadra di rilevamento
– Minimo due persone entrambe munite di un binocolo e almeno di un cannocchiale
– Necessario avere un rilevatore “esperto” e uno che si occupa di scrivere i dati oltre che attento a monitorare il campo in caso di eventuali spostamenti di gruppi uccelli. Una squadra ideale è composta da 3 rilevatori.

Materiale indispensabile e varie
– Mappa del sito
– telefono
– taccuino e schede permessi per accedere ad aree private
– matita e biro (anche di scorta)
– binocolo e cannocchiale
– richiami acustici quando necessario
– macchina fotografica
– guida di identificazione
– vestiario adeguato all’ambiente e alla stagione
– giacca antipioggia
– acqua e cibo

Realizzazione del Censimento

Conteggio
Le tecniche di conteggio variano a seconda del numero e dalla disposizione dei soggetti oltre che dalle caratteristiche del territorio da censire. Per esempio: un gruppo di uccelli  numeroso posato sull’acqua renderà più agevole il conteggio rispetto allo stesso gruppo in volo a causa della velocità o del continuo mutamento di formazione.

Le difficoltà di conteggio aumentano con l’aumentare delle dimensioni del gruppo ma anche dalla distanza e dalle dimensioni degli uccelli.

Fondamentale fotografare i grandi stormi in volo per un successivo conteggio più agevole a video.

Si deve comunque subito procedere ad un conteggio approssimativo contando parte del branco e poi moltiplicando lo spazio per le dimensioni stimate. Segnare data e ora.

Uno stesso gruppo sia in volo che posato deve essere contato almeno due volte.

Bisogna fare molta attenzione alle variazioni dei piumaggi perché celata nel branco ci potrebbe essere la presenza di individui di altre specie anche rare.

Nell’osservare branchi di monospecifici posati sull’acqua è utile tenere una posizione sopraelevata per non comprimere la visuale  ed eventualmente osservare individui di altre specie imbrancati e apparentemente simili.

Per alcune specie che si disperdono durante il giorno su ampie porzioni di territorio si utilizza  il metodo di conta ai roost serali. Questo  garantisce una maggiore precisione aspettandoli al rientro su un fronte  stretto ed un periodo abbastanza breve.

Specie che vengono monitorate in questo modo sono i cormorani, gli ardeidi e i laridi oltre ad alcune specie di rapaci.

Anche qui le difficoltà non mancano perché i rapaci ma  in particolare gli Aironi bianchi maggiori ed a volte  gli Aironi guardabuoi rientrano anche in condizioni di buio totale.

Particolare attenzione va data alle specie che si immergono ricontrollando varie volte a distanza di minuti ed aspettando la riemersione.

Specie elusive come rallidi e Tarabuso vanno individuate anche attraverso le emissioni vocali.

E’ necessario conoscere i luoghi e le abitudini degli uccelli così come il punto o i punti migliori di ascolto per individuarli, osservarli e  contarli.

44 Falchi pecchiaioli (Pernis apivorus) in termica durante la migrazione estiva

In questa fotografia con i rapaci in continuo vortice, oltre a scattare fotografie si procede ad un immediato conteggio, poi ad un secondo conteggio di verifica quando ad uno ad uno riprendono il viaggio “scivolando” alla ricerca della termica successiva. In questo modo sarà anche più facile distinguere l’eventuale presenza di altre  specie imbrancate che possono essere sfuggite ad una prima osservazione. Questa considerazione vale anche per gruppi di uccelli posati o in volo dove spesso sfugge ad una prima osservazione la presenza di specie diverse.

In questa foto si nota a ore 12.00, 1 Codone ( Anas acuta ) imbrancato con 15 Germani reali (Anas plathyryncos)
In questo gruppo di 20 Orchi marini (Melanitta fusca) si osserva a ore 4.00 una rara Moretta codona (Clangula hyemalis)

Censimento in periodo non riproduttivo

In Italia il principale esempio di monitoraggio invernale  è costituito dal Censimento degli Uccelli Acquatici Svernanti.

International Waterbird Census
Questo Censimento  si svolge nella decade centrale di Gennaio in contemporanea in 143 paesi  nelle Zone Umide IWC
È organizzato da WETLANDS INTERNATIONAL

In Italia è coordinato dall’ISPRA ( Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ), mentre in Lombardia l’organizzazione è affidata alla Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia ed al Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pavia che si occupa anche di raccogliere i dati e produrre e pubblicare una relazione annuale.

Tecniche di conteggio
In base al numero, alle dimensioni , alla distanza, alla disposizione dei gruppi e alle condizioni di luce, le difficoltà di conteggio cambiano notevolmente. Uno stormo compatto risulta a prima vista meno numeroso di uno più allargato. Anche con gruppi che si spostano in acqua nuotando  aumentano le difficoltà . In generale le difficoltà crescono con l’aumentare della distanza, della dimensione degli uccelli, dalla consistenza dello stormo e dalla velocità di spostamento. Il rischio è di sovra o sottostimare il numero degli individui. Così mentre singoli individui e piccoli gruppi vengono contati con precisione immediata, per quelli più numerosi, dopo un conteggio a scorrimento da sx a dx del branco, si procede ad un secondo conteggio con metodo a settori o a finestra, poi moltiplicati per stima così da risultare molto “vicino” al reale. Utile scattare  fotografie,  questo consentirà poi di eseguire un conteggio molto preciso a video.  Spesso si scoprono, confuse nei branchi,  specie rare o poco comuni sfuggite ad un controllo veloce sul campo. La fotografia digitale in queste situazioni si dimostra uno strumento di grande aiuto, specie quando le condizioni sfavorevoli di luce condizionano le osservazioni all’alba ed al tramonto, con foschia o nebbia. Utile anche per il conteggio ai roost serali, quando la luce cala, per quelle specie che vengono individuate e fotografate posizionandosi in controluce evidenziandone così la sagoma, determinante  poi per classificarne la specie.

Gruppo misto con 4 Folaghe (Fulica atra) 1 Gabbiano comune (Chroicocephalus ridibundus) 6 Moriglioni (Aythya ferina) 2 rare Morette grigie (Aythya marila)
Storni (Sturnus vulgaris) in fase di rientro al dormitorio
20 Pavoncelle (Vanellus vanellus) in fase di atterraggio
Formazioni di Gabbiani comuni (Chroicocephalus ridibundus) e Pavoncelle (Vanellus vanellus) al tramonto
Gabbiani comuni (Chroicocephalus ridibundus)
14 Morette in volo (Aythya fuligula)
30 Morette in volo (Aythya fuligula)
Stormo di Pavoncelle in volo alto (Vanellus vanellus) 108 ind.
Stormo di Pavoncelle (Vanellus vanellus) in volo nella nebbia 119 ind.

Queste fotografie mostrano il grado di difficoltà crescente che si  presenta per il conteggio degli uccelli. Con l’aumentare degli individui in movimento o posati, a volte con frequenti cambi di direzione  ed il continuo rimescolamento, o sovrapposti, l’esperienza non basta  e la fotografia si dimostra un valido aiuto anche per i  rilevatori più esperti.

Gruppo misto in volo. Difficile stabilirne le specie.
Secondo gruppo misto al seguito con le stesse difficoltà
Terzo gruppo misto al seguito con le stesse difficoltà
Una volta posate sono state necessarie ben 8 fotografie per contare e classificare le specie
Gruppo misto compatto e in condizioni di luce scarsa

Avvistamento di uccelli “marcati”

Durante i censimenti è possibile osservare individui con contrassegni colorati visibili a distanza o con i tradizionali anelli  metallici. Spesso entrambi. Questa marcatura  viene applicata per effettuare studi sulla migrazione o sull’eco-etologia di specie coloniali o gregarie al di fuori del periodo riproduttivo e varie altre ricerche. Gli anelli colorati realizzati in materiale plastico, hanno codici colorati e/o alfanumerici, applicati a tarso e/o tibia. Vengono utilizzate anche altre combinazioni di più anelli sia metallici che colorati anche prive di codici alfanumerici. Sono applicati anche come collari (es. Oche e cigni); marcatura alare (es. ardeidi e rapaci); colorazione temporanea del piumaggio (es. limicoli); depigmentazione di penne del volo (es. Avvoltoi e rapaci); marca nasale colorata con codice alfanumerico (anatre). L’impiego di questi vari metodi di marcaggi vengono coordinati da schemi di inanellamento nazionali sotto la supervisione dell’ EURING. Quindi l’avvistamento va comunicato allo schema di inanellamento del paese in cui la lettura viene effettuata. Per l’Italia il referente è l’ISPRA di Ozzano Emilia BO, recoveries@isprambiente.it che si occuperà anche di inviare al segnalatore la cronistoria dell’individuo.

Come si legge un anello colorato
Individuato un soggetto con anello è consigliabile annotarsi subito la specie (se conosciuta), il luogo e la data dell’osservazione.
Il tipo di marcatura: anello, collare, marca alare ect;
la posizione: tarso/ tibia /dx /  sx;
il codice di ogni anello, anche quello metallico se visibile;
il codice alfanumerico, il suo colore e la direzione se dal basso verso l’alto o viceversa.
E’ importante essere certi della lettura dei caratteri/numeri ed in questo caso la fotografia digitale aiuta molto.

16.07.2017 / Garda Punta Grò-Sirmione ( BS ) / Gabbiano comune / tibia dx anello giallo scritte nere WA05 dal basso verso l’alto / tibia sx anello metallico illeggibile.

Al fine di ricavare utili indicazioni per una conoscenza preliminare dei colori e dei caratteri utilizzati nei diversi paesi di provenienza e il tipo di progetto o ricerca collegato, è consigliabile  consultare i seguenti siti: www.cr-birding.org (che raccoglie le informazioni di tutti i progetti di marcaggio colorato in essere) e www.crb-photoguide.com (che mostra immagini fotografiche di marcaggi colorati).

Tracce degli uccelli

Durante le sessioni di ricerca è possibile scoprire la presenza di una specie attraverso le tracce lasciate. Tutte le tracce osservate vanno annotate sul taccuino. Le penne sono sicuramente i resti più facilmente recuperabili e collezionati. Ci sono poi le impronte con le varie caratteristiche morfologiche della specie di appartenenza, i nidi e posatoi, le borre o rigetti alimentari ed i segni di alimentazione, a volte i resti scheletrici di cui i crani sono i più utili per l’identificazione della specie o del gruppo sistematico di appartenenza.

28.10.2017 – Penne recuperate durante un’escursione nel Delta del Po. Da sx: Colombaccio, Fagiano, Ghiandaia, Germano reale, Gabbiano reale, Poiana.
02.02.2012 – Tracce di Merlo (Turdus Merula) sulla neve fresca.
29.03.2015 – 1° Picchio rosso minore day / Parco dell’Oglio Nord –
In questa fotografia si osserva un individuo durante lo scavo del nido.

Conclusioni

I censimenti degli uccelli sono un’attività specialistica del birdwatching che richiede un’ottima conoscenza dei soggetti da ricercare. Sono l’occasione, per chi inizia, di acquisire direttamente sul campo con l’aiuto di esperti ornitologi e birder  una formazione e conoscenze difficilmente  assimilabili attraverso i libri o uscite solitarie e spesso deludenti. Infatti il bello di quest’attività è capire che cosa si sta guardando. Per imparare a riconoscere i versi, un richiamo, gli atteggiamenti e tutti quei comportamenti e abilità che gli uccelli possiedono e mostrano ci vuole del tempo e qualcuno che ci aiuti. In questo modo durante le escursioni  si “cresce” e si fanno nuove conoscenze e amicizie. Bisogna sapere in anticipo quali specie cercare e quelle che non  sono presenti nel periodo indagato. Si può avere la fortuna di osservare specie rare. E’ utile dedicare del tempo alla lettura delle guide ornitologiche seguendo le indicazione dell’autore su come distinguere le varie specie ed in particolare quelle più difficili. Alla fine di ogni censimento i dati risultanti vengono raccolti in un resoconto che sarà  a disposizione di ogni partecipante.  Così ogni anno a seguire l’accumularsi dei dati formerà un archivio storico  che sarà poi utilizzato in molteplici iniziative tra cui la tutela del territorio e la protezione delle popolazioni di  uccelli.
Si potranno  pure elaborare studi e corrette strategie di conservazione – gestione del patrimonio di biodiversità risultante. L’invito a partecipare ai prossimi censimenti  invernali è aperto a tutti i soci e simpatizzanti della nostra sezione.

Una squadra di rilevamento durante un sopralluogo alla ex Cava Pasotti. Da sx: C. Chiari, M. Nosenzo, W.Garesio , S. Capelli, G. Romanenghi.

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Scricciolo (Troglodytes troglodytes)

Testo e fotografie di Carlo Chiari