UN BOTTO IN MENO, UNA SPERANZA IN PIÙ

Un momento di riflessione per l’imminente Capodanno

 

Conoscere per tutelare e rispettare,

questo è un concetto essenziale: siete consapevoli che i vostri pochi minuti di botti potranno arrecare gravi danni agli animali che vi circondano?

Nelle campagne, in città, sui monti o sul lago, ovunque, siamo circondati da animali selvatici e domestici: si pensi alle numerose tortore, storni, merli e passeri d’Italia (i cosiddetti “passerotti”), ma anche specie più particolari, come pettirossi, fiorrancini, cinciallegre, cinciarelle e cince more, verdoni, codirossi e tantissimi altri, tra cui anche rapaci notturni; chiunque di voi abbia provato a mettere una mangiatoia per uccelli selvatici sul terrazzo, balcone o in giardino, avrà già conosciuto e visto alcune di queste specie (e se già non le conoscete, vi invitiamo a cercarli su internet, sono tutte specie bellissime). A questa ricca avifauna si aggiungono anche molti mammiferi, come i più comuni e simpatici ricci, presenza pressoché notturna, e pipistrelli, anche questi notturni e attivi soprattutto in estate, ma non si può escludere che qualcuno passi l’inverno, in ibernazione, proprio vicino alla vostra casa. Tutti questi animali (e non solo), oltre ad abbellire e arricchire di vita i nostri giardini, parchi pubblici, e strade, svolgono servizi ecosistemici importanti, come l’eliminazione di insetti dannosi per le nostre piante, una naturale fertilizzazione del suolo e dispersione di semi. E’ quindi importante che tutti noi ci impegniamo a proteggerli e tutelarli.
Tutti gli animali citati si spaventano moltissimo a causa dei rumori forti dei fuochi d’artificio, e nel migliore dei casi fuggono terrorizzati, rischiando di andare a sbattere contro vetri, auto o muri, mentre nel peggiore dei casi muoiono di infarto. Sono ormai fatti provati e conclamati e tutti gli anni, si trova sempre qualche animale morto, proprio la mattina del primo dell’anno, perché scontratosi contro un ostacolo o assolutamente intatto, proprio perché morto per la paura.
E non dimentichiamoci dei nostri animali domestici, cani e gatti, che molto spesso si terrorizzano a causa dei botti.

Per queste ragioni, non vi stiamo chiedendo di non festeggiare l’ultimo dell’anno, ma vi stiamo chiedendo di farlo in modo sostenibile, evitando vittime innocenti tra gli animali che ci circondano: rinunciamo, l’ultimo dell’anno e nei giorni precedenti e successivi, tutti insieme, a usare fuochi d’artificio, petardi e qualsiasi altro strumento che possa emettere forti rumori, sostituendoli con stelline scintillanti, fuochi d’artificio silenziosi o giochi di luce.

Anche l’uso delle lanterne volanti e palloncini è da evitare perché oltre a inquinare l’ambiente dove andranno a cadere e oltre al rischio di causare incendi (ovviamente le prime), diventeranno trappole mortali per gli animali selvatici che potrebbero rimanervi incastrati (purtroppo fatti già documentati).
Speriamo che il maggior numero di persone decida di aderire a questa iniziativa (e magari possa diffondere tra i propri amici, conoscenti e parenti questi buoni propositi), festeggiando l’ultimo dell’anno in un modo che sia rispettoso dell’ambiente e degli animali.

Chi decidesse di aderire a questa iniziativa, condivida su Facebook (o su qualsiasi altro Social), questo comunicato, un suo pensiero riguardo a questo tema, o una foto che mostri i metodi alternativi e sostenibili con cui festeggerà, aggiungendo l’hashtag #unbottoinmeno

La LIPU Sezione di Brescia augura a tutti un Buon Natale e Felice Anno Nuovo!

UN BOTTO IN MENO, UNA SPERANZA IN PIU’

Un momento di riflessione per l’imminente Capodanno

 

 Conoscere per tutelare e rispettare,

questo è un concetto essenziale: siete consapevoli che i vostri pochi minuti di botti potranno arrecare gravi danni agli animali che vi circondano?

Nelle campagne, in città, sui monti o sul lago, ovunque, siamo circondati da animali selvatici e domestici: si pensi alle numerose tortore, storni, merli e passeri d’Italia (i cosiddetti “passerotti”), ma anche specie più particolari, come pettirossi, fiorrancini, cinciallegre, cinciarelle e cince more, verdoni, codirossi e tantissimi altri, tra cui anche rapaci notturni; chiunque di voi abbia provato a mettere una mangiatoia per uccelli selvatici sul terrazzo, balcone o in giardino, avrà già conosciuto e visto alcune di queste specie (e se già non le conoscete, vi invitiamo a cercarli su internet, sono tutte specie bellissime). A questa ricca avifauna si aggiungono anche molti mammiferi, come i più comuni e simpatici ricci, presenza pressoché notturna, e pipistrelli, anche questi notturni e attivi soprattutto in estate, ma non si può escludere che qualcuno passi l’inverno, in ibernazione, proprio vicino alla vostra casa. Tutti questi animali, oltre ad abbellire e arricchire di vita i nostri giardini, parchi pubblici, e strade, svolgono servizi ecosistemici importanti, come l’eliminazione di insetti dannosi per le nostre piante, una naturale fertilizzazione del suolo e dispersione di semi. E’ quindi importante che tutti noi ci impegniamo a proteggerli e tutelarli.

Tutti gli animali citati si spaventano moltissimo a causa dei rumori forti dei fuochi d’artificio, e nel migliore dei casi fuggono terrorizzati, rischiando di andare a sbattere contro vetri, auto o muri, mentre nel peggiore dei casi muoiono di infarto. Sono ormai fatti provati e conclamati e tutti gli anni, si trova sempre qualche animale morto, proprio la mattina del primo dell’anno, perché scontratosi contro un ostacolo o assolutamente intatto, proprio perché morto per la paura.

E non dimentichiamoci dei nostri animali domestici, cani e gatti, che molto spesso si terrorizzano a causa dei botti.

Per queste ragioni, non vi stiamo chiedendo di non festeggiare l’ultimo dell’anno, ma vi stiamo chiedendo di farlo in modo sostenibile, evitando vittime innocenti tra gli animali che ci circondano: rinunciamo, l’ultimo dell’anno e nei giorni precedenti e successivi, tutti insieme, a usare fuochi d’artificio, petardi e qualsiasi altro strumento che possa emettere forti rumori, sostituendoli con stelline scintillanti, fuochi d’artificio silenziosi o giochi di luce.

Anche l’uso delle lanterne volanti e palloncini è da evitare perché oltre a inquinare l’ambiente dove andranno a cadere e oltre al rischio di causare incendi (ovviamente le prime), diventeranno trappole mortali per gli animali selvatici che potrebbero rimanervi incastrati (purtroppo fatti già documentati).

Speriamo che il maggior numero di persone decida di aderire a questa iniziativa (e magari possa diffondere tra i propri amici, conoscenti e parenti questi buoni propositi), festeggiando l’ultimo dell’anno in un modo che sia rispettoso dell’ambiente e degli animali.

Chi decidesse di aderire a questa iniziativa, condivida su Facebook o su qualsiasi altro social, questo post, un suo pensiero riguardo a questo tema, o una foto che mostri i metodi alternativi e sostenibili con cui festeggerà, aggiungendo l’hashtag
#unbottoinmeno

La LIPU Sezione di Brescia augura a tutti un Buon Natale e Felice Anno Nuovo!

Chiesa della Volta – Una soluzione che salvaguarda la colonia di Rondoni

In questi giorni sono state montate le impalcature per il rifacimento del tetto della chiesa della Volta in via Duca degli Abruzzi a Brescia.

Sotto i coppi del tetto dell’edificio nidifica da molti anni una colonia di Rondoni comuni (Apus apus).

L’azienda che sta eseguendo i lavori, inconsapevole della presenza degli uccelli, ha installato i ponteggi e i camminamenti anche nella parte più alta delle facciate, impedendo così ai rondoni adulti di raggiungere i nidi.
Gli stessi pertanto continuavano a volteggiare allarmati nei pressi della chiesa.

Lo Studio di ingegneria e architettura Lodrini, l’impresa esecutrice Zanini costruzioni di Castrezzato, il direttore dei lavori l’architetto Beniamino Dioni e il parroco don Roberto Zanini si sono dimostrati molto sensibili: seguendo le indicazioni di un agente del Nucleo ittico venatorio della polizia provinciale la parte più alta dei camminamenti è stata rimossa in modo da permettere nuovamente l’accesso dei Rondoni adulti ai nidi e i lavori in questa parte della chiesa verranno posticipati per consentire ai pulcini di completare lo sviluppo e prendere il volo.

Ringraziamo tutte le persone coinvolte e Bresciaoggi che si sono attivati tempestivamente per trovare una soluzione a questo problema.

Ci auguriamo che questo caso sia da esempio per l’applicazione delle buone pratiche di restauro compatibili con la conservazione dell’avifauna legata all’edilizia urbana storica e moderna.

 

La Chiesa della Volta prima della rimozione del camminamento più alto delle impalcature.

La Chiesa della Volta dopo la rimozione del camminamento più alto delle impalcature.

Per maggiori informazioni sul tema vi invitiamo a visitare:

http://www.sosrondoni.it

http://www.monumentivivi.it/

 

Chiude il “Bar dei Gufi”

Il 31 Maggio 2018 ha chiuso il “Bar dei Gufi” che aveva aperto alcuni mesi fa in provincia di Brescia.

Come LIPU sezione di Brescia avevamo manifestato fin da subito il dissenso per questo tipo di attività altamente diseducativa, che snatura l’indole selvatica dei rapaci.

Riteniamo che gli uccelli vadano ammirati nel luogo dove vivono da sempre: in natura.

Invitiamo tutti coloro che volessero conoscere e proteggere l’avifauna a prendere parte ai progetti di salvaguardia e monitoraggio proposti dalla nostra associazione.

Comunicato stampa – IL PRIMO “BAR DEI GUFI”

IL PRIMO “BAR DEI GUFI”?
LIPU CONDANNA L’INIZIATIVA PROPOSTA NEL BRESCIANO.
“I RAPACI NON SONO ANIMALI DA COMPAGNIA.
L’UNICO LUOGO PER AMMIRARLI E’ IN NATURA”

“Appello ai gestori del bar: esponete foto e non animali”

“Per ammirare e fotografare i rapaci, occorre farlo nel luogo dove vivono da sempre: in natura”. La Lipu commenta la notizia dell’annunciata apertura, nel bresciano, del primo bar italiano che ospita gufi, animali selvatici esposti al pubblico durante la normale apertura. Una proposta di cattivo gusto, altamente diseducativa, che snatura l’indole selvatica dei rapaci, animali a rischio di estinzione e fortemente protetti dalle normative nazionali e internazionali.

“Abbiamo informato dell’iniziativa i Carabinieri forestali e le altre istituzioni competenti – dichiara il presidente della Lipu Fulvio Mamone Capria – Condanniamo con fermezza questa insana spettacolarizzazione degli animali, riservandoci ogni azione da intraprendere. Ai gestori del bar rivolgiamo l’invito a visitare un’oasi o un centro recupero della Lipu, per conoscere davvero la natura nella sua espressione di libertà e capire che si può utilizzarne la bellezza, magari esponendo disegni e fotografie, senza arrecarle danno alcuno”.

15 dicembre 2017

UFFICIO STAMPA LIPU-BIRDLIFE ITALIA  

Riunione di Lipu sezione di Brescia del 07/12/2017

Riunione particolarmente interessante e vivace Giovedì sera al museo di Scienze Naturali di Brescia.
Nella programmazione delle iniziative per il 2018 come sezione abbiamo deciso di invitare anche amici e realtà non necessariamente Lipu, ma sensibili alle nostre problematiche per valutare insieme e confrontare altre esperienze, progetti, iniziative, oltre a quelle già intraprese negli ultimi anni (censimenti, progetto mangiatoie, escursioni).

La partecipazione ha superato ogni aspettativa: sono intervenute 18 persone.
Il messaggio che volevamo trasmettere era che Lipu potrebbe rappresentare per Brescia un valido riferimento per progetti e iniziative.
Crediamo di esserci riusciti.

Dagli interventi sono emerse attività e progetti che verranno sviluppati prossimamente, aperti ai soci e a tutti coloro che per tempo e sensibilità volessero impegnarsi, non necessariamente con grande esperienza.

Solo un accenno delle proposte discusse:
– Rocco Leo (gruppo Berga) ci ha parlato dello studio che sta’ portando avanti con Roberto Bertoli e altri amici sui gabbiani svernanti sul lago d’Iseo. L’indagine è iniziata nel 1987 come Lipu andando a monitorare dormitori, spostamenti, alimentazione pre e dopo chiusura discariche.
La possibilità di avere più forze sul campo permetterà una maggiore definizione degli spostamenti e delle abitudini dei laridi.

– Marco Gobbini, non potendo partecipare ha inviato una mail per esporre una sua idea di studio sulla avifauna di alcune zone xero-termiche.
Il fine principale è appurare lo stato attuale delle specie “mediterranee” che si presume sia molto depauperato. In secondo ordine accertare l’eventuale nidificazione della sterpazzolina, specie mai censita come nidificante nel bresciano.

– Roberto Bertoli (gruppo Berga) ha portato l’esperienza di 24 anni della stazione di inanellamento del Passo della Berga.
Ha parlato dell’importante valore scientifico del lavoro unito al presidio del territorio. Ha ribadito che serve un grande impegno di persone per garantire la copertura del periodo di apertura ed ha invitato i presenti a partecipare.

– Carlo Chiari ha illustrato i censimenti che, spesso individualmente, ha effettuato nelle cave di San Polo, Bagnolo Mella e Montirone.
Ha spiegato l’importanza delle migliaia di dati raccolti, invitando i presenti ad aiutarlo.

– Stefania Capelli ha parlato del progetto “monumenti vivi” che sono quei monumenti storici cittadini oggetto di nidificazione di rondoni che spesso vengono restaurati senza considerare queste presenze.
Scopo del progetto è di censirli e convincere le amministrazioni a progettare restauri garantendo le nidificazioni.
Abbiamo menzionato la delibera “Salva rondini”, già adottata da molte città e comuni italiani, da presentare al Comune di Brescia.
Carlo Chiari ha proposto il censimento cittadino delle nidificazioni di rondine montana.

– Claudia Mora (GEV Valsabbia) ha parlato del Progetto Rospi sul lago d’Idro dove una rete di volontari si occupa della salvaguardia e del censimento del Rospo Comune durante la migrazione primaverile. Per il 2018 sarà importane una buona partecipazione di volontari anche nella fase di istallazione delle barriere volte a veicolare i rospi in passaggi più sicuri.

Claudia ha parlato anche del lago Bongi (un piccolo bacino idroelettrico tra Pertica Alta e Savallese) dove sono già stati fatti degli interventi volti alla salvaguardia degli anfibi che restavano intrappolati in alcune strutture della diga del lago. Rimane il problema strada dove centinaia di rospi muoiono investiti dalle auto. Si stanno cercando finanziamenti per la posa di barriere e sottopassi salvarospi. Una volta trovati i fondi serviranno anche qui volontari per la buona riuscita del progetto.

– Diego Franchini ha menzionato un possibile monitoraggio di Albanella Minore. Specie che transita e si ferma nelle praterie intorno all’aereoporto.
La speranza è che una coppia possa nidificare.

In sintesi, abbiamo messo tanta “carne al fuoco” con grande coinvolgimento e partecipazione di tutti.
Ora e’ importante che alle idee seguano le azioni.
Alle 23 ci siamo salutati, ripromettendoci di mantenerci in contatto ed informarci sulle iniziative attraverso mail e sito.